mercoledì 4 aprile 2018

E buona vita

Questo blog è una parte della mia vita. Dai 25 anni ai 37. Non sono pochi 12 anni di vita, di vita vera, intensa, incasinata, un frullato di esperienze, emozioni e persone conosciute e abbandonate per strada.

Questa vita però è finita, passata. Non mi rispecchia più, non sono più io. Diventare madre è stato uno shock emotivo che non mi aspettavo così totalizzante. E' ovviamente una continua scoperta...ma mi ha cambiato in maniera talmente radicale e sconvolgente da non riconoscermi più.
Non è facile restare coi piedi per terra, e non riconoscermi più è faticoso - pormi ogni mattina la domanda "chi sono?" è diventata una routine, così come la sensazione di straniamento che mi prende dopo.
Mi viene naturale amare mio figlio, meno amare la me stessa di ora. Mi credevo moderna, aperta, esuberante e sicura. Mi ritrovo a ripetere gesti antichi, a scoprirmi iperprotettiva con la mia creatura, a sentirmi cedere le ginocchia se piange con disperazione.
Canto canzoni dei miei avi, in lingue colorate e diverse, e i suoi occhi mi guardano e mi rimproverano quando smetto. Probabilmente i miei vicini non sopportano più la mia voce, ma lui la cerca, la vuole, e io lascio volare le note dal mio cuore al suo, non importa se imperfette, lui le ascolta, se ne bea, e io adoro il suo sorriso e l'aria attenta.
Io sono diventata un pezzo trascurabile della mia vita. So che è sbagliato, so che devo riprendere la mia identità, ma ogni fibra del mio essere mi spinge in quella direzione e ho deciso, dopo tanto navigare controcorrente senza spostarmi di un millimetro in avanti, di lasciare che questa corrente mi porti dove mi deve portare, serena, abbracciando il cambiamento e sperando di non annegare.
Chi sono diventata non lo so, ma non sono più Zion.

E' stato bello, grazie.

Ciao.

domenica 7 maggio 2017

Le cose cambiano, sempre

Il 20 Aprile scorso abbiamo rogitato. Questo termine che ha una curiosa assonanza con "vomitato", in realtà porta con sé tantissima felicità. Io e Claude abbiamo comperato la Casa Dei Vecchietti.
Siamo felici proprietari di casa, di una casa che ci sembra più che adeguata alle nostre necessità, e siamo impazienti di metterci piede.
In questi giorni ci sono degli operai che imbiancano e rifanno il parquet della taverna, e noi non stiamo assolutamente preparando niente per il trasloco.
Ho avuto una discussione con Claude che giura che "farà tutto lui", pertanto io non ho mosso proprio un dito, stavolta. E ovviamente nulla si è mosso...

Ma il medico mi ha ingiunto di stare serena per tutto, di stare tranquilla, di riposare. Perché sì, come giustamente suggerito dal post precedente, io e Claude aspettiamo un bimbo!

Lui arriverà a fine settembre, e per ora sembra andare tutto bene. Sono in apprensione perché vorrei controllare ogni giorno se sta bene, se è sano, se tutto procede da manuale, ma ovviamente non posso avere il controllo di questa cosa, anzi direi che non ho il controllo proprio di niente. Ogni mese che passa faccio visite e check up, e finora tutto è ok.

Se fossi religiosa pregherei dalla mattina alla sera, invece mi tocca cercare di essere più che razionale e dirmi che come deve andare, andrà.

I gatti da qualche mese sono diventati la mia ombra, iperprotettivi e iper bisognosi di coccole e attenzioni. Non si scollano mai da me e mi seguono ovunque in casa. Dovremo fargli subire quest'ultimo trasloco, e sarà l'ennesimo trauma nell'arco dell'ultimo anno, ma nella Casa Nuova avranno un giardino e la libertà di muoversi dove vorranno. Non vedo l'ora che possano rotolarsi sull'erba e possano andare dove vogliono. Li vorrei vedere felici, e nell'appartamentino dove stiamo adesso vivono purtroppo reclusi e soffrono gli spazi. Conto i giorni di quando li potrò vedere spaparanzati al sole!
La Casa, la nostra Nuova Casa, ci accoglierà per fine mese e io sono timorosa, entusiasta e emozionata nel ricominciare questa vita assieme a mio marito, che amo, stimo e che mi rende felice (e pure mi esaspera, ogni tanto!!!) da 10 anni a questa parte.
Ho una nuova vita, ci cammino dentro ogni giorno di più. Non sono mai stata così felice. Mai, mai, mai. Ma confido che mi sorprenderà negli anni a venire, come ha fatto nell'ultimo decennio.

Claudio, ti amo tanto. Sono felice di averti sposato.

mercoledì 25 gennaio 2017

Un passo alla volta...

Aria mi scrive nei commenti del precedente post che i vecchietti secondo lei l'avranno vinta...e se avesse ragione?
Abbiamo finalmente firmato 10 giorni fa la proposta di acquisto per la Casa Dei Vecchietti.
L'agenzia mi richiama dopo pochi giorni per dire che con una estenuante trattativa è riuscita a far capitolare i vecchietti, che hanno firmato! Hurrà!
Hanno firmato alle nostre condizioni (che non erano per niente ingiuste, eh? Una piccola trattativa considerando il totale), e ora stiamo aspettando che la Banca si decida a inoltrare la richiesta di mutuo e a far uscire il perito. Perchè tutto ruota intorno al perito famoso, che potrebbe sottostimare l'appartamento e nel qual caso non coprire la cifra necessaria a erogare abbastanza mutuo. Come al solito, se fossimo ricchi ereditieri potremmo metterci noi la differenza, ma purtroppo non è così...
Noi siamo abbastanza terrorizzati dalla cosa, visto che le ultime due perizie con cui abbiamo avuto a che fare erano a nostro sfavore: per vendere casa, il perito ha abbassato la cifra (che era già rasoterra) che la banca dell'acquirente avrebbe dovuto erogare come mutuo, e un altro perito aveva abbassato di svariate decine di migliaia di euro il valore di uno dei tanti appartamenti che l'anno scorso volevamo comperare (facendo saltare la trattativa).
Insomma, finora ci è andata abbastanza male coi periti. Io spero solo che La Casa Dei Vecchietti sia così in buona posizione, con tanti aspetti positivi, e con un prezzo coerente con il mercato che il perito non potrà che confermare il suo valore.
Inoltre c'è un però: il signor Precisino della banca ha cambiato filiale, e al suo posto è arrivato Sotuttoio.
Sotuttoio è uno spaccone che la fa facile su tutto, e io mi fidavo molto di più di Precisino, ma cosa dobbiamo fare, non scegliamo noi chi ci segue.
Pertanto dopo averci detto che bastava mandare i documenti via mail e non voleva nemmeno farci venire in filiale, dopo che gli avevo chiesto un incontro in banca che aveva liquidato con un "superfluo", Sotuttoio ci ha convocati domani mattina perchè purtroppo non può decidere per noi diverse cose che riguardano la richiesta di mutuo. MA VA'??? MA DAI CHI L'AVREBBE MAI DETTO.
Mi devo armare di pazienza perchè Sotuttoio è una settimana che ha in mano i documenti per la pratica e solo oggi ha cominciato a guardarci. Più che pazienza, vorrei armarmi di un bel machete...

mercoledì 28 dicembre 2016

Piccola pausa dalla pausa

Perchè la coerenza innanzi a tutto!
Mi è venuta incredibilmente voglia di scrivere un post in uno dei rari momenti in cui ho tempo di scrivere sul blog, pertanto ne approfitto prima che questo allineamento di Giove-Saturno-Urano con luna in Ariete passi.
Vi aggiorno su un po' di piccole cose, visto che sono rimasta indietro parecchio.
Intanto il tema casa, che ha probabilmente già sfrangiato le OO a tutti quanti ma non a me. :D
Ma non partiamo subito con la Casa che ancora non abbiamo comperato, volevo raccontarvi della casa che abbiamo venduto.
La situazione è tragicamente imbarazzante. Il giovane che ha comprato il nostro appartamento convive con la fidanzata, una giovane donna che ha vinto il premio miss Simpatia e Sorriso 2016 (sì, il mio è sarcasmo). Pare però che i due litighino urlando talmente tanto da spaventare i vicini, e addirittura in almeno una occasione lui potrebbe aver alzato le mani sulla donna. Quando ho raccontato la cosa a Claude, questi si è fatto scuro in volto, come a ricordare qualcosa di brutto. Sollecitato, mi ha detto che quando era passato a consegnare non so che cosa ai due, lei portava gli occhiali da sole in casa. Così strano da averlo stupito, lui che non nota mai una beneamata fava (in fondo vive benissimo, beato Claude).
Trovo la cosa molto triste, soprattutto considerando che lei - pur non essendomi mai stata simpatica nemmeno per un istante - dovrebbe pensare alla sua incolumità e non fingere con tutti che sia tutto ok. Non è tutto ok. Quel tizio è un mostro travestito da persona normale (e io ci sono cascata in pieno).

Passando a un argomento più piacevole, per me ovviamente e non per voi, perchè parliamo della casa che vorremmo prendere.
Dopo la cocente delusione della Casa Perfetta che ci eravamo aggiudicati con il Colloquio a fine agosto, e che poi non abbiamo potuto comprare per via dei problemi catastali del proprietario, non abbiamo ovviamente mai più trovato qualcosa di anche solo lontanamente così figo, però non ci siamo arresi e siamo entrati in trattativa per un'altro appartamento che abbiamo trovato nel paese a fianco, ma che è inaspettatamente vicino alla stazione del treno.
Questo appartamento era enorme (più della Casa Perfetta), ancora da terminare, su due piani (le camere da letto avrebbero avuto il soffitto mansardato, il che mi avrebbe fatto enorme piacere), con una vista meravigliosa poichè in collina e in una strada chiusa al traffico.
Facciamo la nostra trattativa con l'agente immobiliare, un osso durissimo, che mi fa sudare le 7 camicie nonostante le mie doti di mediatrice (lo dico senza alcuna modestia: a mercanteggiare mi ha insegnato mio padre che farebbe piangere qualsiasi venditore).
Vi dirò che quando abbiamo infine firmato la proposta di acquisto, avevo l'amaro in bocca. Nonostante fosse un prezzo vagamente accettabile, era più alto di quello che mi ero data come tetto massimo e ho avuto la sensazione che l'agente avesse studiato qualche tecnica di programmazione-neuro-linguistica, perchè vi giuro che non ho mai fatto tanta fatica a ribaltare le sue parole nonostante fossi sicura del mio.
Subito dopo parto in trasferta per il sol levante, e al mio ritorno scopriamo che la nostra proposta di acquisto non è stata accettata perchè non il proprietario (sia dell'appartamento, sia del'impresa edile che lo ha costruito) "non ha voglia di riaprire il cantiere" per noi. Giuro, testuali parole. Ma la parte migliore è che in teoria stavamo offrendo PIU' SOLDI di quelli inizialmente richiesti dal venditore. Assurdo.
L'agente, che non era di una agenzia fotocopia come tante che si trovano in giro, riprova a convincerci, ma io e Claude restiamo granitici nella nostra idea e non ci muoviamo di una virgola. Trattativa fallita. Meglio così, ci siamo detti che non ci fidavamo affatto di questo agente, che ha cambiato le carte in tavola troppe volte, rigirando la frittata come voleva lui e dicendoci cose che non ci tornano affatto. Congedandosi, mi ha regalato un libricino di Sci.ent010gy (l'ho scritto così per non finire indicizzata dai motori di ricerca per questo termine, scusate). Non so se insegnino tecniche di persuasione, ma mi ha dato veramente da pensare.

Passano le settimane e ci prepariamo a partire per l'Umbria, dove sta la nonna di Claude. Un giorno e mezzo prima facciamo la nostra ultima visita a una casa, senza troppe speranze perchè sinceramente ormai ne ho fin sopra i capelli di visite, appartamenti sulla carta strepitosi e poi non adeguati in verità, ma l'appartamento ci piace, ci piace davvero. Ok, ha una cameretta troppo piccola ma volendo è ampliabile, con dei lavori. Ha un giardino per i gatti, che sarebbero finalmente liberi. E sarebbe in una zona accettabile per arrivare in stazione a piedi, perlomeno non troppo lontano. Non è grande come La Casa Perfetta, o come La Casa Del Non Ho Voglia Di Riaprire Il Cantiere, però ha tanto verde intorno. Io me ne innamoro, sinceramente. I proprietari sono gentili e carini, teneri vecchietti con cui ho feeling immediato. Mi sembrano brave persone, anche se dopo l'esperienza di quello che ci ha comperato l'appartamento mai dire mai.
Cosa ci frena dal fare una proposta? Il fatto che Claude vuole vederna un'altra settimana prossima, che sulle foto è davvero invitante (avrebbe anche il camino!) ed è nella stessa via della Casa Del Non Ho Voglia Di Riaprire Il Cantiere. Quindi più vicino alla stazione.

Ormai credo che siamo agli sgoccioli, settimana prossima decidiamo o per l'una o per l'altra. Che poi bisogna vedere se si riesce a chiudere l'eventuale trattativa, perchè sarebbe fuori budget di poche migliaia di euro (meno di 10). Secondo voi i Vecchietti Gentili accetteranno?
Incrociamo le dita, vi saprò dire.

ps Buon 2017 a tutti, e addio David, Leonard, George e Carrie.




venerdì 9 dicembre 2016

Il diario della mia vita

Questo blog è il mio diario.
Ho cominciato con diari cartacei, libricini e quaderni che riempivo di pensieri, sospiri e pianti.
Ho continuato imperterrita scivolando sulla piattaforma informatica appena ne ho avuto la possibilità.
Eppure è vero che ci sono momenti di stanchezza in cui non scrivo il mio diario, ma se vado a guardare le cifre, sono 25 anni che ne tengo uno. Bene, so di non star scrivendo niente in questo periodo, diciamo da un anno a questa parte.
Mi manca la lucidità. Troppi impegni, uno affastellato sull'altro: due traslochi, un rogito (per vendere), la ricerca della casa che NON dà i suoi frutti, varie trasferte in tre continenti diversi agli angoli estremi del pianeta, un lavoro che mi succhia via ogni vitalità, e in più le incombenze che hanno tutte le persone che gestiscono casa e famiglia.
Mi manca tanto scrivere, tantissimo. Sfogarmi qui dentro e tracciare i sali-scendi della mia vita.
Ma sono prosciugata di idee e forze. Non mi piace essere quello che sono in questo periodo, ma è così. Spero di poter fermarmi e cambiare tutto, ma per ora è una discesa a rotta di collo e senza freni (questa immagine l'ho usata altre volte, è la mia preferita perché se mi dovessi disegnare mi disegnerei così).
Vorrei dire di più, ma sono nel bel mezzo di una complicata operazione di scartabellamento di assicurazioni firmate anni fa e che quest'anno sono imbizzarrite, per cui ho dei prelievi tripli sul mio conto corrente che è già bellamente provato. Ovviamente invece di concentrarmi su una cosa e farla bene, da brava ADHD ho messo da parte metà dei fascicoli e preso in mano il blog...questa cosa è la costante della mia vita. Fare 30 cose tutte insieme e non farne bene manco una.
Ma ora ho deciso che per qualche tempo saluto il blog e i miei amici blogger: preferisco prendermi una pausa e farvelo sapere, perché mi sembra più giusto così. Tornerò, perché mi conosco, torno sempre. Questo è solo un arrivederci, e grazie di tutto. A presto.

lunedì 31 ottobre 2016

Niente nuove, non buone nuove

Ciao a tutti, sono Zion e sono senza internet a casa. La casettina piccola dove siamo appollaiati io e mio marito cercando di trovare quella giusta per noi.
E l'altra? L'altra beh, l'altra l'abbiamo vinta, si fa per dire. Il proprietario di casa, dopo il famoso colloquio di fine agosto e prendendosi quasi un mese per decidere, ha detto che siamo noi i suoi candidati preferiti a diventare i nuovi vicini di casa.
Bello vero? Ma io non dico più da anni "gatto" se non ce l'ho nel sacco, e infatti.
Infatti abbiamo superato altre difficoltà, tipo trovare la quadra del cerchio con l'agenzia immobiliare, e decidere di andare a compromesso, discutere dei vari dettagli con l'avvocato del tizio e poi...
e poi succede che per questioni burocratiche che non posso spiegarvi (ma che dipendono da lui e non da noi), a catasto non si può fare una modifica per venderci solo l'appartamento, che risulta avere pertinenze sul sottotetto (un altro bilocale di 45 mq) e su una rimessa delle auto. Che noi non possiamo permetterci, e sin dall'inizio avevamo chiesto di escludere dalla trattativa. Arrivati a firmare il compromesso ci è stato spiegato con grande imbarazzo che no, non si riescono a dividere.
E che ci avrebbero chiamato "il giorno dopo" e sono passate 2 settimane esatte.
Non volevo fare fretta e fare pressione. Però, 2 settimane mi sembrano sufficienti per dire che non ci sono buone notizie all'orizzonte. Se fossi io il proprietario, vista la fila che c'è di gente che vuole comperare quella casa, la venderei a qualcuno che può permettersi il blocco completo.
Pertanto, ci stiamo faticosamente riguardando intorno.
Ma sinceramente, zero voglia proprio, anche perchè non c'è NIENTE di interessante nella zona che volevamo.
Chi vivrà vedrà...

venerdì 14 ottobre 2016

Sofia Viscardi ha scritto un libro

E io l'ho comperato e l'ho letto. E ora non arricciate il naso perchè a 36 anni leggo libri per "young adults" (cioè sotto ai 18 anni).
A me i libri per YA piacciono assai. Li leggo con passione, quando mi capitano tra le mani. Il mio preferito per sempre è senza dubbio "Mel" di Liz Berry, della mitica collana Gaia Junior Mondadori. Quando ero ragazzina quei libri li divoravo. Quello mi è rimasto nel cuore, e quando ho la febbre e non riesco a stare concentrata perchè mi fanno male gli occhi, lo prendo dalla libreria e lo rileggo, contenta del suo font abbastanza grande che non mi affatica nonostante il mal di testa da febbre, delle pagine ingiallite e del fatto che se non riesco a finirlo perchè mi addormento non c'è problema perchè ricordo la storia a memoria.
Il libro della Viscardi l'ho letto in un paio d'ore abbondanti, forse tre, cominciandolo in metropolitana e finendo sotto alle coperte in un letto gelido (nonostante mio marito ronfasse coccoloso di fianco a me, non riuscivo a scaldarmi).
Sono uscita dall'ufficio al solito orario improponibile, ma siccome la Feltrinelli del centro di Milano era ancora aperta sono andata con cognizione di causa a cercare proprio quel libro. Mi è sembrato caro (scelta discutibile della casa editrice visto che il target sono ragazzine) ma l'ho preso lo stesso. Ho guardato la 4a di copertina, con questa bella foto dell'autrice con un grande sorriso aperto e franco. La bellezza dei 18 anni, diceva mia nonna. Mi sono sentita vecchissima, ho il doppio della sua età e molte mie coetanee vanno ancora a ballare, mentre io compero un libro per adolescenti e mi estraneo dal mondo finchè non giro l'ultima pagina.
Le prime tre pagine mi sono sembrate traballanti, ho pensato che dev'essere dura cominciare per la prima volta nella tua vita una storia senza far sembrare forzato il tutto. Devi presentare i personaggi, far capire che c'è un prima e ci sarà un dopo, devi introdurre il lettore in una quotidianità che non conosce e devi metterlo a proprio agio.
Se devo trovare un problema a questo libro, è decisamente l'incipit e gli errori grammaticali ("AFFIANCO" nel senso di "a fianco a me" non si può proprio sentire), che però vengono spiegati nella fascetta che accompagna il libro come "il nuovo linguaggio dei millennials" (stocazzo, direbbe l'Accademia Della Crusca).
Ma il bilancio finale della storia è che mi è piaciuta. Mi ha fatto una tenerezza infinita. Descrive benissimo i tempi dell'adolescenza, i pomeriggi dilatati nelle chiacchiere, la scuola che ci infarcisce di nozioni di cui capiamo poco e confusamente, le notti dove non si vorrebbe dormire mai.
L'argomento trattato meglio è sicuramente il rapporto di amicizia che lega la protagonista alla sua migliore amica, e al suo migliore amico. E' molto sentito, molto vissuto, tremendamente immacolato nella sua purezza.
La Viscardi ha saggiamente evitato di approfondire l'argomento del sentimento d'amore con il personaggio di cui si innamora la protagonista, perché anche nei tempi descritti è davvero immaturo e acerbo, eppure fedele alla esperienza che in molti abbiamo vissuto: la sensazione di totalità e stordimento che provoca il primo innamoramento, le sensazioni amplificate enormemente dall'inesperienza, dalla sensazione che non ci possa essere un "dopo". Ammetto di aver sentito il cuore stringersi piccinissimo quando ho letto di amori folli in due, tre, quattro settimane. Ma quelli sono i tempi dell'adolescenza, mica altri, ed è giusto così, fedele alla realtà.
Lo farei leggere a una mia eventuali figlia? Sì, credo di sì, anche se il personaggio un po' isterico maschile non è che sia esattamente l'ideale d'uomo, ma forse è fedele al Maleducato Moderno, figlio di genitori assenti e separati che non si sono curati troppo di insegnare i modi.
Perciò, decisamente approvato.

martedì 23 agosto 2016

12

Ieri sera sono andata a presentare la proposta di acquisto e a sostenere un vero e proprio "colloquio".
Ho presentato me e mio marito, ho raccontato qualcosa del nostro background, della nostra situazione attuale e delle nostre aspirazioni. Ho circostanziato le motivazioni della scelta di quella casa, e marcato sulla nostra ricerca di armonia con il vicinato.
Il proprietario di casa mi ha ascoltato con interesse e attenzione. Abbiamo concluso in 42' di chiacchierata fitta.
Quando mi sono congedata, ho sentito un vero peso sollevarsi dalle mie spalle.
Voglio dirvi che ho dato il massimo. Sono soddisfatta di come è andata.
So che non è scontato niente, e soprattutto mi preoccupa il mutuo, ma almeno posso dirlo con convinzione: meglio così non potevo fare. Se non andrà bene, pazienza. Ne troveremo un'altra, meno bella, meno adatta. Ma questo è. Nessun rimpianto!
E ora si aspetta fino al 12 settembre, quando dovremmo sentirci per una risposta definitiva "sì/no".
Comunque vada, è ok.

venerdì 5 agosto 2016

Ahi ahi ahi ahiiii caaaanteee y no llooresss

Rompina mi chiede un update nei commenti. Detto fatto.
La casa che ho visto ieri è un sogno. Un sogno a portata di budget, peraltro. E' come la vorrei, con una vista come la vorrei, nel posto in cui la vorrei e persino più grande di come la vorrei.
Il problema è che il proprietario ha già due offerte di acquisto scritte e firmate.
Ma siccome resterà ad abitare nello stabile, che è piccolo, è lui che vuole scegliere i suoi prossimi vicini di casa. E' quindi una scelta personale, non dettata dal bisogno di soldi immediati.
Io tremo per la felicità di aver trovato la Casa giusta, ma tremo anche di terrore perchè non so se saremo noi ad essere scelti.
Ora si rimanda a dopo le vacanze, certamente. Il 22 sera conto di tornare a trovarli, purtroppo senza mio marito che sarà in trasferta.
Cercherò di presentarci come si deve, di mettere sul tavolo cosa siamo e come vorremmo impostare una (serena e armoniosa) convivenza in uno stabile così piccolo.
Io non so più cosa incrociare, so solo che devo prepararmi un discorso in punti facili da ricordare per poter essere convincente e esaustiva.
Non si tratta di soldi, qui si tratta di proporsi nel modo giusto. Io e Claudio possiamo essere quei vicini tranquilli ed educati che vogliono, io lo so.
A questo proposito, vi racconto che il tizio a cui abbiamo venduto casa a Lissone pare stia già facendo sklerare i vicini di pianerottolo.
Pur avendo l'intero appartamento vuoto (70mq!) a disposizione, è dal 19 luglio che lascia oggetti ingombranti e sacchi della spazzatura maleodoranti sul pianerottolo, invadendolo e dando molto fastidio a tutti.
Sono molto dispiaciuta per i miei vicini, brave persone, educate e civili. Una di loro mi ha anche scritto che ieri è apparsa pure una televisione gigantesca buttata lì per terra, davanti alla sua porta.
E' decisamente intollerabile.
Perciò dai, se potete fate qualche pensierino beneaugurante per noi. E se per caso qualcuno entra ad accendere un cero da qualche parte e PER CASO mette una buona parolina per noi, che non siamo abbastanza credenti per farlo, qui siamo solo contenti!!! ^_^''' ogni aiuto è il benvenuto!!!

ps lo so che le possibilità di prenderla sono basse. Lo so. Però non tutto è perduto. Ci proveremo!





mercoledì 3 agosto 2016

Speranze

Domani sera vado a vedere due case nel posto in cui vorrei trovare casa, e ci spero tantissimo. Da fuori sembrano stupende entrambe, e come le vorrei.
Settimana scorsa mi ero messa d'accordo con il proprietario di entrambe, poi mi chiama la moglie inferocita, facendo mille domande perchè probabilmente aveva paura che fossi nell'ordine: nera, extracomunitaria, povera.
Credevo che l'importante fosse avere l'ok della banca per il mutuo, e invece l'importante è superare la diffidenza di questi leghisti di m...
Ma mi hanno insegnato che bisogna pensare positivo e a cose belle di fronte a persone diffidenti; è molto new age, ma se non altro a sforzarti di pensare bene non ti poni in maniera altrettanto ostile, e trovo che sia giusto: ognuno di noi si mostra col linguaggio del corpo, di solito involontario.
Perciò, solo pensieri buoni!

lunedì 1 agosto 2016

Post di importanza mondiale

Devo confessare una cosa che non ho mai detto a nessuno: lo penso da anni, ed è finalmente giunto il momento di rimangiarmi tutte quelle volte in cui ho voluto condividere un momento così intimo e importante con altre persone, invitandole e organizzando persino io l'uscita (per poi pentirmene amaramente).
Io devo fare shopping DA SOLA.
Da sola sola sola.
Devo poter uscire dal camerino e sentirmi rizzare i capelli dalla nuca con orrore alla vista di qualche improbabile capo che ho provato addosso solo perchè al 70%.
Devo poter provare 4 volte la stessa maglietta, riponendola ogni volta sulla mensola dove l'ho trovata e uscendo dal negozio per poi fare dietrofront e riprovarla ancora. Per poi decidere che, se non ero così convinta da prenderla subito, non ne sono abbastanza convinta e basta, e non la prendo (ma intanto sono entrata 5 volte nel negozio e ho fatto 5 file per il camerino).
Devo poter chiedere di vedere anche il numero in più e poi quello in meno, per decidere che se solo ci fosse il 3/4 sarebbe perfetto e che peccato che non c'è mica.
Devo guardare tutti i colori, o almeno buona parte, e scusarmi infinitamente col povero commesso gentile di turno, perchè la stessa scarpa o la stessa maglietta cambia tantissimo a seconda del colore.
Devo poter entrare nel mio negozio di fiducia e provare 15 capi diversi per poi prenderne solo due, e scartare tutti gli altri perchè "non ne ho veramente bisogno" (ma allora perchè li provo? Non si sa mai, ecco).
Devo poter fare due ore di shopping selvaggio, ma selvaggio proprio, devo essere precisa, spietata, concentrata.
Poi dopo queste due ore, mi rompo i coglioni e ciaone. Però, siccome lo faccio massimo una volta ogni 6 mesi, torno a casa con tante borse alla Pretty Woman, il conto ahimè alleggerito e una certa soddisfazione.

martedì 26 luglio 2016

Si bocchegga, si sta a galla

Il Terribile Trasloco è alle spalle.
Non ci devo più pensare, e questo è un enorme sollievo.
Al contrario, devo guardare avanti e cercare casa. Anzi, Casa. Ma ve lo dico, sono ai minimi storici di energia. Lo scorso weekend ho cercato di dormire il più possibile per recuperare, ma non ce la faccio, la mattina mi sveglio stanca, dopopranzo vorrei solo coricarmi, la sera striscio verso il letto.
Milano mi stressa: non so come ho fatto ad abitarci 29 anni della mia vita.
E avevo pure una casa rumorosissima!
Immagino ci si abitui a tutto, ma poi tornare indietro è difficile.
Ora stiamo in una casa che non trovo nè comoda nè bella, nè niente. La sento come mia nemica, un nemico da tenere a bada 2 mesi e mezzo in tutto, ma comunque stancante, di difficile gestione, e oggettivamente scomoda.
I gatti, dopo un iniziale sbandamento, si sono adattati bene. Sono piuttosto pacifici, anzi.
Gli dò da mangiare più del solito, forse è per questo che sono felici, chissà. Per la prima volta in vita loro, li lascio che si autogestiscano il cibo. Niente più "questa è la ciotola di tuo fratello/sorella, tu non puoi mangiare qui", le ciotole sono free e che se le gestiscano e basta. Credevo che Nero, bullo com'è, avrebbe sopraffatto Bella lasciandole solo le briciole, ma forse hanno trovato il loro equilibrio e bon, anche se lui magia un pochino più di lei pazienza.
Contiamo di prendere una casa con giardino, il che significherebbe che tutta la ciccia che mettono su ora poi dovrebbe sparire. Ma chissà QUANDO la troveremo! Potrebbero passare anni, e io friggo nell'attesa. 
Mi insegnate la calma per favore? Ne avrei proprio bisogno...

venerdì 15 luglio 2016

(Senza titolo)

Sono esaurita. Piango a sentire le notizie e soprattutto i commenti che mi ricordano i 2 minuti di odio orwelliani. Quando dico piango, intendo che stamane andando a lavoro mi sono dovuta fermare perchè non vedevo più dove mettevo i piedi (e considerando che cado facilmente, era proprio il caso mi fermassi). Dietro gli occhiali scuri è più facile piangere.
E sono stanca perchè non dormo assolutamente abbastanza. Facciamo scatole su scatole, imballiamo e proteggiamo, smontiamo sette anni di vita che devono restare chiusi in un box per mesi (anni?), fino a quando non troveremo la casa giusta dove trasferirci.
Sono scoraggiata perchè sono stanca, e non dormo e ho il timore che la casa che vorremmo non esista e se esiste ci verrà soffiata da qualcun altro.
Perchè sono così pessimista?
Non saprei, a parte che è un periodo particolarmente difficile, emotivamente parlando. Immagino passerà quando riuscirò a dormire, quando riuscirò a finire il trasloco, e quando ci saremo trasferiti stabilmente nella seconda casa in affitto (da ottobre).

In tutto questo, una trasferta in Giappone con previsione di lavoro a ritmi inauditi a inizio settembre.
Credo di aver bisogno di chiudere gli occhi e dormire per una settimana. Un mese. Un anno.

giovedì 30 giugno 2016

La sfera di cristallo

Vorrei avere il tempo di scrivere un post come si deve, soprattutto perchè ho riflettuto molto in queste ultime due settimane sul fenomeno della superstizione: trovandomi a un grosso bivio della mia vita in cui quasi niente dipende da me, ma in cui devo comunque prendere una decisione che influenzerà la mia vita e quella di mio marito per gli anni a venire, ho capito l'urgenza di affidarsi a qualcuno che guidi, che scelga per te, a cui affidarsi con fiducia.
Il Fato, la Provvidenza, i Tarocchi, le Maghe e via dicendo. Quando sei sopraffatto dall'indecisione, quando non hai abbastanza elementi per poter prendere una scelta che sia al 100% giusta, è veramente una tentazione incredibile quella di chiedere aiuto a una forza più grande di noi.
Sicuramente è un conforto pensare di andare da chessò una maga e uscire dal suo studio alleggeriti di centinaia di euro ma con una scelta precisa, con un destino tracciato chiaro di fronte a sè.
Purtroppo non credo a nessuna di queste cose, non ho il conforto di potermi abbandonare alle scelte fatte da altri con fiducia. Penso di essere responsabile delle mie scelte, delle decisioni che prendo: e devo accettarne le conseguenze, anche se la scelta è sbagliata (ma non potevo saperlo).

La vita è fatta di bivi, dovremmo essere abituati. E invece a 'sto giro io e Claude siamo stati per molti giorni completamente paralizzati dall'indecisione, dall'incertezza.
Abbiamo cambiato idea ogni due o tre ore per giorni, sempre con troppo poco tempo per discutere, con anche evidenti difficoltà di comunicazione, perchè nessuno dei due voleva "convincere" l'altro della bontà della propria posizione, sapendo che la scelta di andare avanti con la ricerca della casa o meno dipendeva da entrambi, e non da uno solo. Ho apprezzato la delicatezza di mio marito nel non voler impormi la sua idea, però è stato ancora più complicato capire cosa volesse davvero, ma nessuno dei due in realtà sa tutt'ora cosa vuole veramente.
Cioè, ovvio che vorremmo una villa nuova costruzione sviluppata su un unico piano ma eventualmente taverna e box triplo, con 700mq di giardino, piscina autopulente e pannelli solari, a 350 mt dalla stazione del treno, in un buon quartiere e ovviamente regalata (colf inclusa già pagata per i prossimi 20 anni). Ma siccome non parliamo di sogni ma di esigenze reali e fattibili, ci siamo veramente massacrati di dubbi.

Il nostro budget impone incredibili limiti, le nostre aspirazione polverizzano i suddetti limiti, la ricerca specifica in una particolare zona e con determinate caratteristiche restringono di molto le possibilità.
Eravamo in trattativa per un appartamento (che era un compromesso, ma un ottimo compromesso rispetto alle nostre esigenze) ma infine non è andata bene: devo anzi chiamare il venditore per dirgli che definitivamente abbandoniamo la trattativa. Ha cercato di convincermi altre 2 volte, ma ormai (finalmente), prendiamo una direzione, l'abbiamo scelta con estrema sofferenza, e andiamo in affitto. Prima a Milano, poi dopo l'estate torniamo a Lissone, nella stessa zona di quella che abbiamo venduto. Ci prendiamo il tempo per non fare di corsa sbagli dettati dalla fretta.

Vorrà dire che faremo sbagli dettati dalla calma... :-)

mercoledì 15 giugno 2016

Incognite

La storia infinita di "cosa succederà domani?" è sempre lì, che si svolge vedendomi ora partecipante attivo, ora spettatore impotente.
Ad oggi la banca ha cambiato idea 4 volte (non una, quattro), lasciandoci in un limbo per la bellezza di 3 mesi e poi con un nulla di fatto da settimana scorsa.
Riorganizzarsi non è banale e soprattutto, siccome i tempi si allungano, dovremo per forza di cose andare in affitto.
Il problema vero è dove mettere i nostri amici pelosetti: Bella e Nero molto probabilmente non saranno accettati nel residence dove ci toccherà parcheggiarci, e trovare una alternativa non è facile. Dovranno comunque accettare il trasloco, e dovergliene fare due non è esattamente il massimo: ma non sono io a decidere, ho fatto del mio meglio per evitargli questo problema, ma davvero la vita ci rema contro. La parte di Speranza e Entusiasmo si è molto rapidamente spenta, e sono tornata a guardare il soffitto 4 o 5 volte a notte, a partire SEMPRE dalle 3 e 12 del mattino in poi. Ho una costanza eccezionale dell'aprire gli occhi sempre allo stesso orario, a volte un minuto prima a volte un minuto dopo, ma sempre un intorno del 12° minuto delle 3 AM.
E no, la via è silenziosa, non ci sono elettrodomestici che partono a quell'ora, non ci sono cancelli che sbattono, niente, è solo che la mia notte comincia ad allungarsi con veglie angoscianti a quell'ora. Poi mi riaddormento, poi mi risveglio ed è passata nemmeno un'ora, e via così fino a quando, esausta, di solito mi alzo con la sveglia che strilla e io che mi sento come se nemmeno avessi toccato il cuscino.
Di giorno a lavoro fisso il pc senza riuscire a schiacciare nemmeno un tasto, dopo che ho passato le ultime 3 settimane sputando sangue e lavorando più di 12 ore al giorno. Mi dico che devo superare questo momento, ma sono preoccupata e mi sento di non riuscire a trovare una buona via d'uscita: tutto quello che potevo fare l'ho fatto, eppure le banche ci hanno cambiato le regole del gioco, e nonostante io mi sia adattata e trovato una soluzione che stesse alle nuove regole, loro le hanno cambiate di nuovo, chiudendoci la porta in faccia: non ci arrendiamo, ci sono mille banche e troveremo quella giusta, solo che il tempo è scaduto. Dobbiamo lasciare casa.
Cosa faremo non ci è dato sapere.

mercoledì 1 giugno 2016

Giringiro

Venerdì mattina, primo di ricominciare a lavorare, devo "fare un salto" in banca a conoscere il nuovo direttore che prenderà in mano la nostra pratica e ci dirà di che morte dobbiamo morire vivere, I mean.
Sì perchè noi abbiamo una fretta del diavolo, e però intanto la pratica va, torna, viene rimandata, torna di nuovo, passa di mano, ops! la deve visionare anche il nuovo direttore, eh, e insomma devo dire che sono gentili e ci tengono informati ma accidenti non ce la facciamo ad avere una risposta definitiva...e noi non vediamo l'ora arrivi.
Comunque questa banca è sempre meglio di quella con cui avevamo il mutuo fino al mese scorso, perchè si sono comportati davvero malissimo. Ci hanno cambiato la persona di riferimento in aprile, e da lì è tutto precipitato: la nuova persona è incompetente, menefreghista, pasticciona e inaffidabile.
Non posso dire che sia tutta colpa della filiale, quanto di questa nuova persona che ci hanno appioppato. Avevamo una mezza idea di chiedere anche a loro di farci una proposta di mutuo, anche se sappiamo già che avrà tassi diversi e più alti, ma si vede che a questo funzionario in particolare non gli interessa abbastanza: non risponde alle mail, non risponde alle telefonate, quando doveva farmi la proposta è arrivato impreparato e ne ha fatta una al momento pasticciata.
Che delusione...contando che ci spillano mezzo litro di sangue al mese, potrebbero almeno sforzarsi.

In ogni caso ovviamente scherzavo quando parlavo di "fare un salto": dovrò muovermi con le stampelle, perchè la caviglia ancora non è per niente a posto. Che dite, ne uscirò per settimana prossima? Io ci spero...comunque dovrò mettermi un tutore. Come i vecchi. Andiamo bene!!!

lunedì 30 maggio 2016

Futuro, speranza

Oggi, adesso, tutto sembra possibile. Pazzesco, nemmeno mi capacito. Wow.

domenica 29 maggio 2016

Ora che si sa

Ora che l'ho scritto, posso tediarvi con tutte le mie ansie, no? NO? ok, no.
Ho BISOGNO di esprimere l'ansia che ho perché sennò scoppio.

Anche perchè non posso fare niente, manco uscire a fare una passeggiata, visto che sono in stampelle.
Giovedì scorso stavo andando in stazione a prendere il treno e BAM, di nuovo una storta.
Ma non una storta e basta, la caviglia ha ceduto completamente, si è piegata in maniera orrenda, sono volata sul ginocchio dell'altra gamba facendomi un cratere immenso, e rovinando con estese macchie di sangue i miei pantaloni bianchi preferiti.
Mi hanno grattato via dall'asfalto due automobilisti che sono scesi per aiutarmi.
Una ragazza mi ha riaccompagnato a casa in auto, è stata gentilissima.
Nel mentre ho anche avuto un principio di attacco d'ansia, avete presente quando vi si chiude la gola e non riuscite a respirare? No, mai successo? Meglio per voi. Comunque ho capito che mi viene quando sono sottoposta a stress fisici molto forti (dolori acuti e lancinanti) in periodi di già forte stress emotivo (oh, la mia vita è bellissima!), e quindi mentre sentivo che mi si chiudeva la gola ho cominciato a dirmi "smettila! non morirai per una caviglia! respira ORA" ed è passato. Il fatto di riconoscerne i sintomi è triste perchè mi ricorda che è già successo, ma ottimo perchè so che è una cosa tutta della mia testa. E la mia testa può uscirne con un minimo di disciplina, smettiamola col panico immotivato.

In ogni caso il risultato è una caviglia che sembra un cotechino e un ginocchio nero di crosta. Ma tutto è risolvibile, tantopiù che posso ahimè lavorare da casa ed è un momento delicatissimo a lavoro...infatti anche nel weekend sto lavorando, e giovedì e venerdì ho tirato mezzanotte al pc.

Non voglio assolutamente che arrivi il lunedì, odio l'idea di dovermi rimettere a lavorare per 15 ore di fila, ma voglio che arrivi il lunedì perchè devo parlare con la banca. Uno dei momenti della verità potrebbe essere domani, e sono preoccupata, speranzosa, angosciata.
Vai così.

sabato 28 maggio 2016

Le cose cambiano

Le cose cambiano in continuazione, ed io affronto questi mutamenti non certo con flessibilità, ma piuttosto con la rassegnazione dello schiavo cui viene assegnato un compito con la frusta.

Pianifico, faccio conti, incastro impegni al minuto, pianifico anche i ritardi, ma niente, la variabile ignota c'è sempre nell'equazione e manda tutto a gambe all'aria.

Una cosa però sono riuscita a farla. UNA.

Abbiamo venduto casa.
Era la novità che speravo di raccontarvi in Aprile, ma poi è slittato ovviamente tutto per questioni sia di trattativa feroce che ha lasciato diversi morti e feriti sul campo (il nostro conto corrente, per esempio) sia per questioni squisitamente burocratiche.

Il crollo del mercato immobiliare non è solo un titolone da giornale. Non è un fantasma che "ci fa risparmiare se comperiamo casa".
Significa che una perizia fatta nel 2009 ha una differenza del 50% rispetto a una perizia fatta nel 2016.
Non sto parlando di teorie, sto dicendo che il nostro appartamento vale LA META'. E noi in 7 anni non abbiamo pagato la metà del mutuo.
Questo significa che abbiamo dovuto dare fondo a tutti i nostri risparmi per poter chiudere il mutuo, perché la cifra che il compratore ha offerto non era lontanamente vicino a quello che serviva per chiudere il debito con la banca.

Ne vale la pena? A conti fatti pensiamo di sì.
Inoltre, lo step successivo è quello di trovare Casa nuova. E sono due anni che valuto la zona in cui mi piacerebbe prenderla, i servizi offerti nella stessa, e i prezzi che devo dire sono contenuti perché nonostante sia collegata bene, è piuttosto lontana e immersa nel verde.

Abbiamo tempo meno di due mesi per traslocare, sia che abbiamo rogitato, sia che decidiamo di andare in affitto per un po'.
Siamo in trattativa con una banca per ottenere un finanziamento, ma proprio quando pensavamo di esserci, ci hanno richiesto più garanzie, più documentazione, più fettine di culo.
Ci sentiamo sulle montagne russe, un giorno è un "ci siamo quasi", un altro giorno è un "non ce la faremo mai", e onestamente più che mettercela tutta noi non possiamo fare.

So che le banche danno soldi solo a chi, in pratica, ne ha già, ma è dura sbatterci la faccia. Siamo in due, due stipendi, due indeterminati, una buona storia alle spalle di mutuo pagato regolarmente, eppure no. Direi proprio che non è scontato niente.

In ogni caso, sto cercando di salutare questa Casa che ci ha ospitato 7 anni con gratitudine.
Vedremo come sarà il futuro, per ora è tutto molto incerto.